Santuario di Rho

Il Santuario di Rho e le testimonianze di Andrea Lanzani, massimo esponenete del barocchetto lombardo.

Ci troviamo a Rho, in provincia di Milano, dove sorge Il Santuario della beata Vergine Addolorata , uno degli edifici di culto più grandi e più preziosi della Lombardia.

Nel 1583 un fatto prodigioso fece parlare molto di questo luogo, dove al tempo sorgeva solo una semplice cappella di campagna dedicata alla Madonna della neve,

Si racconta infatti che al suo interno vi fosse un affresco della Pietà, e sul volto della Vergine dipinta scorsero lacrime di sangue.

L’ arcivescovo di Milano, allora San Carlo Borromeo, confermò il miracolo e commissionò il progetto di un grande tempio mariano all’architetto Pellegrino Tibaldi.
La costruzione del Santuario, durò due secoli, e vi parteciparono sia i contadini di Rho , sia le famiglie nobili della zona, in particolare i Visconti, i Simonetta, i Crivelli, che commissionarono opere d’arte nelle loro cappelle di famiglia ivi presenti.
Ancora oggi il Santuario di Rho è un punto di riferimento per gli Arcivescovi, il clero e i fedeli della diocesi di Milano e ospita numerosi pellegrinaggi.

La facciata è neoclassica e i suoi interni a croce latina con la grande cupola, sono molto ampi e luminosi.

Gli affreschi che decorano tutti gli interni, furono realizzati progressivamente da maestri come Morgari e Carsana a fine ‘800.

Il presbiterio è opera dello scultore Floriano Bodini in marmo candido di Candoglia , lo stesso utilizzato nel Duomo di Milano.

La cappella Visconti, a sinistra della navata è in severo marmo nero di Varenna, con un complesso gioco di affreschi e stucchi, rappresenta un forte esempio di stile barocco.
Questa cappella è dedicata a S.Carlo e vi lavorò Andrea Lanzani, che negli ultimi decenni del ‘600 ne firmò la tela “ S.Carlo amministra l’Eucaristia agli appestati “ e la decorazione.

E’ qui che interviene Milena Maesani, attraverso il suo contributo e le sapienti operazioni di restauro.

Lo Studio ha realizzato gli interventi di restauro in collaborazione con Arc. Ippogrifo di Elena Astolfi.

In particolare Milena Maesani si è dedicata agli affreschi e agli stucchi.

Il ciclo degli affreschi datato 1684 e firmato Lanzani era molto alterato cromaticamente a causa di depositi e alterazioni stesi in precedenti interventi.

Si è proceduto innanzitutto al risanamento conservativo, che consiste nel discalbo e pulitura della superficie .

Sono state poi consolidate le aree soggette a distacco dal supporto mediante stuccature e iniezioni di specifici composti consolidanti, così come le fessurazioni strutturali e le fessurazioni dell intonaco pittorico più ampie; a seguire si sono svolti interventi di conservazione degli affreschi della volta, ed il ritocco pittorico sugli affreschi del Lanzani, con reintegrazione pittorica a selezione cromatica.

Per completare il restauro della cappella si è svolto un lavoro di restauro degli stucchi in alto e basso rilievo.

L ‘apparato decorativo a stucchi e gli intonaci storici interni della cappella presentavano una generalizzata alterazione cromatica pertanto si è proceduto innanzitutto alla pulitura.  Le lacune sono state integrate mediante ritocco pittorico con la tecnica della selezione cromatica.